Una nuova idea di Europa per far parlare finalmente i giovani. Non quella dei muri. Non quella delle banche, dei trattati, dei regolamenti che possono diventare più condizionanti perfino della Costituzione di un singolo stato, com’è accaduto con il fiscal compact per l’Italia. Non quella dei vertici inconcludenti e muscolari, dove si va più per alzare la voce che per raggiungere intese che portino al raggiungimento del bene comune. Ma l’Europa delle opportunità: l’Erasmus è stato ed è ancora, dopo 30 anni, il simbolo più concreto e tangibile di un continente dell’accoglienza.
Vogliamo dare voce a questa Europa che è molto meno visibile e conosciuta dell’altra. In un momento storico difficilissimo per la tenuta dell’Unione, è quanto mai necessario che questa Europa diventi alla portata dei più, perché è proprio conoscendone le opportunità che l’idea di Unione – intesa come federazione di Stati di spinelliana memoria – riprende slancio e vitalità. Vogliamo puntare sui giovani, che dell’Europa conoscono principalmente i vantaggi perché non possono non sentirsi europei – più che italiani, francesi, spagnoli, greci, tedeschi – essendo nati in un continente di pace, con un’unica moneta e con la libertà di girare da un paese all’altro senza frontiere. A loro vogliamo parlare d’Europa a partire dalla scuola. I programmi scolastici non prevedono l’insegnamento dei principi fondativi, dei diritti, dell’educazione civica e della storia europee e riteniamo sia opportuno cominciare proprio da qui. A loro intendiamo rivolgerci in maniera diretta, con questo sito e con altre iniziative: da un lato, sperimentando un progetto pilota che introduca alcuni insegnamenti nei programmi dell’alternanza scuola-lavoro; dall’altro con l’offerta di un’informazione capillare, seria e organizzata su tutto ciò che l’Europa offre.
Su questo sito essi possono dialogare nella Millennians’room, uno spazio dove caricare contenuti, video, filmati, e dove confrontarsi sull’idea che hanno di questa casa comune europea. Da loro crediamo sia importante ripartire perché saranno i migliori difensori di un continente senza muri, che non solo continui a esistere come ha fatto per 60 anni, ma si unisca ancora di più nel segno di quegli Stati Uniti d’Europa che Altiero Spinelli immaginò nel 1941 a Ventotene, in piena guerra mondiale, come unico futuro possibile per il nostro continente.
Ventotene Europa Festival. Quale luogo più simbolico dove portare i giovani a parlare di Europa? L’isola ha avuto su di sé i riflettori del mondo in occasione del vertice del 2016 Renzi-Merkel-Hollande, e quella è stata l’occasione per porre l’accento sull’importanza dei simboli. Dopo avere per anni rimosso il passato storico di luogo di confino politico, oggi stanno nascendo alcune iniziative finalizzate alla valorizzazione della storia e della memoria di Ventotene, affinché si lavori con un obiettivo condiviso e un’idea del futuro dell’isola che non prescinda dalla parola-chiave Europa. Ideato in occasione della ricorrenza dei Trattati di Roma, il Festival porterà sull’isola giovani cittadini europei provenienti dai licei di Parigi, Berlino e di Roma a provare la convivenza con compagni stranieri condividendo un importante progetto: la stesura di una Dichiarazione di Ventotene, ispirata dalla rilettura del Manifesto di Spinelli, Rossi e Colorni con lo sguardo di chi è nato in questo millennio. La Dichiarazione sarà un contributo concreto per la stesura della Costituzione europea, obiettivo da condividere con gli attori istituzionali dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo.