Il messaggio del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai ragazzi della Scuola d’Europa 2021 – il video

Care studentesse e cari studenti,

sono lieto di sapervi in tanti e da diversi Paesi europei a Ventotene per celebrare l’Europa. Nel 1941 Altiero Spinelli e Ernesto Rossi inviati al confino dal regime, trasformarono questa piccola isola da luogo di relegazione a culla di un’idea: l’idea di un’Europa libera, democratica e unita. Per continuare a coltivare e rafforzare il progetto europeo è cruciale che voi giovani ne siate protagonisti. In tal senso iniziative come la Scuola d’Europa assicurano un contributo importante alla formazione delle giovani cittadine e dei giovani cittadini europei. A ottant’anni di distanza il manifesto di Ventotene resta di grande attualità di fronte alle sfide globali con cui siamo chiamati a confrontarci. La pandemia ne è stata l’ennesima prova. La risposta che l’Europa ha saputo dare all’emergenza sanitaria e all’esigenza della ripresa ha confermato l’importanza di un’Unione europea coesa e solidale al suo interno e per questo più forte nel proiettarsi all’esterno come attore globale. Sulla scorta di quest’esperienza la Conferenza sul Futuro dell’Europa offre quest’anno un’opportunità per riflettere sullo stato attuale dell’Unione. E per disegnare l’Europa di domani approfondendo sia aspetti sostanziali che cambiamenti strutturali, con coraggio e senza tabù.

Dobbiamo trasformare la crisi nel motore di uno sviluppo più qualificato e equo che rilanci il ruolo dell’Unione europa. La Conferenza sul Futuro dell’Europa dovrà contribuire a sviluppare politiche di medio e lungo termine, per affrontare sfide emergenti, concrentandosi anche sul modo in cui le decisioni vengono prese e sul funzionamento dell’Unione.

Sotto il profilo delle politiche sostanziali, per l’Italia sono molti gli ambiti in cui la conferenza potrà dare un contributo importante. Tra questi la creazione di un’Unione sanitaria e il lavoro sullo European Green Deal, per rendere l’Europa all’altezza delle richieste dei propri cittadini, nonché il rafforzamento di un’autonomia strategica aperta che passi anche per una difesa comune. Un dibattito, quello sulla difesa comune, reso ancora più attuale dagli sviluppi della situazione in Afghanistan.

Sotto il profilo, poi, del funzionamento dell’Unione crediamo sia importante discutere di innovazioni che possano ulteriormente migliorare la partecipazione democratica e di misure volte a rendere più efficaci le istituzioni europee.
La Conferenza può e deve essere l’incubatore di un cambiamento vero e profondo, autenticamente partecipato dai cittadini a cominciare dai giovani e transnazionale. Per questo l’Italia si è fatta promotrice della partecipazione attiva dei giovani al processo attraverso l’organizzazione di due momenti dedicati. Dal 22 al 26 novembre ospiteremo a Roma il Forum dei Giovani UE – Balcani, che vedrà la partecipazione di tutta l’area, giovani che auspichiamo possano in un domani prossimo essere anch’essi cittadini dell’Unione europea. Il secondo appuntamento avrà luogo a dicembre, nel quadro dei Med Dialogues, e coinvolgerà i giovani del vicinato Sud. L’inclusione dei Paesi del partenariato mediterraneo in processi di sviluppo con l’Unione europea può essere la strada giusta per contribuire in maniera condivisa all’agenda positiva per il Mediterraneo, che miri alla stabilizzazione al progresso economico e sociale dell’area, nella consapevolezza che le sponde del Mare Nostrum hanno un destino comune.

Care studentesse e cari studenti, questi giorni alla Scuola d’Europa si prefiggono anche di cementare il sentimento di un’appartenenza condivisa. Vi invito a non ritenere questi temi lontani dalla vostra quotidianità, o fuori dalla vostra portata. Al contrario, a fondamento dell’idea di Europa, ci sono i cittadini. L’essere europei parte dall’impegno di ciascuno di noi ad essere ed esercitare una cittadinanza europea attiva. Ciò vuol dire andare a votare secondo coscienza e in modo consapevole e informato, ma vuol dire anche partecipare attivamente al processo di formazione delle decisioni e delle politiche. È grazie a voi e a progetti come questa Scuola che possiamo confidare in una visione ambiziosa per l’Europa di domani. Vi posso assicurare che l’Italia e sarà in prima fila in questo sforzo.

 

Grazie e buon lavoro!