In questo senso, per i firmatari bisogna mettere mano a profonde riforme dell’Unione Europea, recuperando quello spirito sociale per cui era nata e che si è perso via via nel tempo per il predominio della logica esclusivamente contabile; e i protagonisti di questo progetto non possono che essere i giovani d’Europa, affinché si facciano loro stessi promotori di quel processo di integrazione e condivisione che ha nella conquista e nel mantenimento della libera circolazione il suo presupposto ineludibile e nell’
La realizzazione del progetto Scuola d’Europa sarebbe anche facile, laddove il governo Conte coglierà questo spirito che deve coinvolgere in modo bipartisan le diverse forze politiche. A Ventotene, nella Scuola statale Altiero Spinelli ci sono già le aule, i banchi, le attrezzature multimediali, gli spazi per vivere la contemporaneità, ma mancano i ragazzi, dato che l’isola vive un drammatico spopolamento durante l’inverno, e che una Scuola d’Europa rappresenta l’occasione per far incontrare ragazze e ragazzi da tutta Europa per fare esperienza viva di cittadinanza; i costi di una tale realizzazione sarebbero quindi contenuti.
La mozione impegna quindi il governo “a mettere a disposizione risorse ad hoc e strumenti per realizzare il progetto della Scuola d’Europa come percorso innovativo di lunga durata e ad alto impatto sociale” e a riconoscere la Scuola di Ventotene “come luogo di interesse pubblico e quindi a concorrere all’elaborazione di un curricolo di educazione civica europea che contempli le questioni fondamentali dell’Europa di oggi in chiave storica, politica, giuridica, scientifica, artistica e culturale”.
Obiettivo finale del progetto è quello di sostenere, anche attraverso iniziative come la Scuola d’Europa, un percorso formativo e conoscitivo delle giovani generazioni verso una consapevole acquisizione di cittadinanza europea che ponga le sue basi sullo studio della storia del ‘900 e dell’Europa unita.
I firmatari
FEDELI, MARCUCCI, BONINO, DE PETRIS, MALPEZZI, PITTELLA, GINETTI, ALFIERI, BOLDRINI, CUCCA, GARAVINI, GIACOBBE, NANNICINI, PATRIARCA, RAMPI
Il testo della mozione
Il Senato,
premesso che:
a Ventotene, isola pontina e luogo di confino politico durante gli anni del fascismo, con la scrittura del Manifesto di Spinelli, Rossi e Colorni, nacque nel 1941 l’idea di un’Europa unita e pacificata. Un’Europa in cui tutti si sentissero uniti sotto una stessa bandiera, simbolo di valori e scelte condivise. Un’Europa capace di guardare criticamente alla sua storia presente e passata e di farsi baluardo di pace, cooperazione, accoglienza, democrazia, uguaglianza e solidarietà tra i popoli;
ripartendo dai principi ispiratori del Manifesto di Ventotene, cominciando dalla lettura e dalla riflessione su quel testo e sull’esperienza delle guerre, delle dittature e della violenza da cui quelle parole di pace scaturivano, a tanti anni di distanza, e in un momento storico così difficile per il mondo intero, è necessario rilanciare proprio quel progetto di Europa. È necessario coltivare un nuovo cosmopolitismo che sia in grado di fare da argine alle paure, alle disuguaglianze, alle discriminazioni, alle violenze quotidiane, che sia lo strumento e la guida per dare una risposta alle grandi questioni del nostro tempo, dalla crisi ambientale, alle migrazioni, alla ricerca di un modello economico che produca benessere per i più, non solo per alcuni. È necessario costruire una cultura cosmopolita per risolvere problemi cosmopoliti;
occorre mettere mano a profonde riforme dell’Unione Europea, recuperando quello spirito sociale per cui era nata e che si è perso via via nel tempo per il predominio della logica esclusivamente contabile; che tali riforme non possono che avere come base la predisposizione di una cittadinanza europea da abbinarsi e integrarsi a quella italiana, proprio nell’accezione del Trattato di Roma; che l’Italia, Paese fondatore, ha l’obbligo morale e la capacità politica e sociale di farsi promotrice di iniziative di formazione e sociale che possono diventare d’esempio per gli altri paesi europei;
sotto la spinta e lo stimolo delle istituzioni, i protagonisti di questo progetto devono essere i giovani d’Europa affinché si facciano loro stessi promotori di quel processo di integrazione e condivisione che ha nella conquista e nel mantenimento della libera circolazione il suo presupposto ineludibile e nell’acquisizione profonda della cittadinanza europea il suo obiettivo più alto. A loro bisogna parlare d’Europa in modo nuovo e, per la prima volta, a partire dalla scuola. È qui che un’educazione civica europea deve smettere di rappresentare un’opzione ma deve diventare una necessità culturale urgente. È qui, a scuola, che la cultura del dialogo deve attraversare trasversalmente tutte le discipline per educare al rispetto, alla conoscenza dell’altro, al superamento di stereotipi e pregiudizi;
premesso inoltre che:
a Ventotene, nella Scuola statale Altiero Spinelli ci sono già le aule, i banchi, le attrezzature multimediali, gli spazi per vivere la contemporaneità senza dimenticare la storia da cui proveniamo, ma mancano i ragazzi, dato che l’isola vive un drammatico spopolamento durante l’inverno, e che una Scuola d’Europa rappresenta l’occasione per far incontrare ragazze e ragazzi da tutta Europa per fare esperienza viva di cittadinanza; una specifica convenzione è già stata siglata tra l’Associazione La Nuova Europa (fondatrice della Scuola d’Europa) e il Comune di Ventotene e l’iniziativa ha già ottenuto il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Dipartimento delle Politiche Europee, della Regione Lazio e del Consiglio regionale del Lazio. Tale iniziativa ha peraltro già coinvolto nella sua fase sperimentale una trentina di scuole europee e circa trecento ragazzi tra i 16 e i 18 anni. La Nuova Europa ha anche costituito con quindici scuole italiane una specifica Rete di scopo per rafforzare il suo progetto di laboratori di cittadinanza;
considerato che:
l’esperienza dell’associazione La Nuova Europa, fondatrice della Scuola d’Europa, va apprezzata ma integrata e rafforzata con un impegno di tutte le istituzioni e del più ampio arco parlamentare per la sua natura bipartisan; è interesse di tutte le forze politiche promuovere un ampio dibattito in Europa sulle riforme necessarie al rafforzamento delle istanze sociali nell’Unione e che questo dibattito può partire proprio dalla scuola italiana e dal rinnovato studio dell’educazione civica, della Costituzione e dei Trattati, grazie a iniziative come la Scuola d’Europa a Ventotene;
impegna il Governo:
a mettere a disposizione risorse ad hoc e strumenti per realizzare il progetto della Scuola d’Europa come percorso innovativo di lunga durata e ad alto impatto sociale. A riconoscere la Scuola di Ventotene come luogo di interesse pubblico e quindi a concorrere all’elaborazione di un curricolo di educazione civica europea che contempli le questioni fondamentali dell’Europa di oggi in chiave storica, politica, giuridica, scientifica, artistica e culturale, e che costituisca parte integrante del percorso formativo della scuola superiore attraverso un modello didattico fatto di lezioni frontali e di esperienze laboratoriali;
a sostenere, anche attraverso iniziative come la Scuola d’Europa, un percorso formativo e conoscitivo delle giovani generazioni verso una consapevole acquisizione di cittadinanza europea che ponga le sue basi sullo studio della storia del ‘900 e dell’Europa unita.
FEDELI, MARCUCCI, BONINO, DE PETRIS, MALPEZZI, PITTELLA, GINETTI, ALFIERI,
BOLDRINI, CUCCA, GARAVINI, GIACOBBE, NANNICINI, PATRIARCA, RAMPI