La motivazione: “Ha aperto la porta d’Europa”
(Testo tratto da agenzia ANSA) Le sue braccia hanno accolto migliaia di persone e le hanno aiutate a raggiungere la libertà. Come il bambino in lacrime che uno scatto ha reso virale in tutto il mondo. Quelle braccia sono di un diplomatico italiano, il Console Tommaso Claudi, che nei giorni dell’emergenza in Afghanistan è stato protagonista di un’operazione umanitaria straordinaria. Oggi – in una cerimonia alla Farnesina; presente l’Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, Segretario generale del Maeci – gli è stato conferito il premio ‘La chiave d’Europa’, promosso dal Comune di Ventotene e dall’associazione ‘La Nuova Europa’. Premiato per lo “straordinario impegno a favore del rispetto dei diritti civili e della libertà. Con il suo mettersi al servizio della massa – recita la motivazione – ha aperto la porta d’Europa a migliaia di persone in fuga dall’Afghanistan, portandole in salvo e accompagnandole verso la libertà”.
“Un’iniziativa graditissima”, ha commentato Sequi. “La scelta di premiare un giovane funzionario dello Stato, un diplomatico della Farnesina – ha sottolineato – è per me motivo di orgoglio.
Lo considero un riconoscimento al lavoro che i diplomatici di tutto il mondo svolgono quotidianamente al servizio del paese.
Tommaso ha dimostrato coraggio e spirito di solidarietà. Ha avuto prontezza di spirito. Ci ha reso orgogliosi”.
Nel ricevere il premio dalle mani del sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, e dal presidente di ‘La Nuova Europa’, Roberto Sommella, Claudi ha detto di “essere molto onorato di questo riconoscimento. Ma è un tributo che va a tutte le istituzioni”. “Più che l’esperienza personale – ha affermato – è il risultato che l’Italia ha raggiunto in questa operazione in cui 5 mila persone, fra italiani e afghani, sono stati evacuati.
Un risultato che è andato al di là anche delle aspettative, reso possibile solo da un lavoro di squadra. Il mio lavoro è stata la conseguenza di un lavoro preparatorio”. A chi gli chiedeva quali sono state le motivazioni dell’operazione, ha risposto: “nessuno sul posto si è chiesto perché lo stiamo facendo. Abbiamo dato per scontato che era il nostro dovere. Non ci siamo chiesti la motivazione. Ci siamo semmai chiesti come fare meglio”. Il presidente Sommella ha tenuto a sottolineare lo spirito europeistico del Premio e l’importanza della formazione. Ha quindi ricordato che l’associazione ‘La Nuova Europa’ ha fondato a Ventotene una scuola a questo scopo; alcuni giovani erano presenti alla cerimonia. “Lo scatto del bambino salvato – ha poi osservato – è lo scatto che mostra che c’è chi vuole far rispettare i diritti. Non c’è cittadinanza senza consapevolezza e non c’è diritto senza che qualcuno lo faccia rispettare”.