Sono stati gli anni più difficili per i ragazzi. La scuola è il loro mondo, la loro palestra di vita, dove si tessono i rapporti personali più profondi e duraturi. La distanza della didattica digitale integrata ieri e i rigidi termini del rientro a scuola oggi sono probabilmente alla base della stragrande maggioranza delle sofferenze.

Ma non è solo la socialità ad aver risentito della loro assenza dai banchi prima e della difficoltà di una scuola ingessata poi. A mancare sono stati, in gran parte, i ragionamenti collettivi e le grandi attività portate avanti da tutte le realtà interne ed esterne alla scuola.

Non tutte tra queste attività si sono fermate. La Scuola d’Europa, che da quattro anni porta ragazze e ragazzi  ad elaborare posizioni, proposte e documenti di studio sulle politiche europee, ha continuato le sue attività durante tutto il periodo pandemico.
Ma ora, per la prima volta dal 2020, ragazzi da tutta Europa si raduneranno a Ventotene, l’isola del Manifesto federalista e “casa” della Scuola d’Europa, da sempre al centro dei laboratori e delle discussioni, cornice perfetta e cuore per la discussione sui temi dell’Europa.

Già a maggio, in occasione della storica kermesse del Ventotene Europa Festival, organizzata anch’essa dall’associazione La Nuova Europa, ci si era concentrati da remoto su alcuni dei temi specifici al centro della Conferenza sul Futuro dell’Europa intorno a cui elaborare proposte da caricare sulla piattaforma. Questo grande esperimento di scuola e democrazia ritornerà, stavolta in presenza.

Ragazze e ragazzi della Scuola d’Europa si concentreranno su quattro di questi temi europei: diritti, digitale, parità di genere e difesa europea.

Tra laboratori e lezioni, i ragazzi avranno a motivarli anche i videomessaggi di augurio arrivati da importanti figure della politica e della divulgazione europea. Arrivano messaggi dall’Alto Rappresentante per gli Affari esteri europei Josep Borrell; da Paola Severino, co-Presidente del Comitato Scientifico della Conferenza sul Futuro dell’Europa; da Giampiero Massolo, Presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. Ma anche dal Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, oltre al messaggio di apertura del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha salutato i ragazzi arrivati a Ventotene «per ragionare assieme, per studiare, per riflettere sulla nuova Europa». Tra i protagonisti della manifestazione anche Francesco Profumo, Presidente dell’ACRI ed ex inquilino a viale Trastevere del Ministero oggi di Bianchi, esperto di formazione e profondo ispiratore-ammiratore del metodo della Scuola d’Europa.

I ragazzi avranno l’occasione di assistere, “in differita”, alle parole del console Tommaso Claudi, figura chiave dei salvataggi all’aeroporto di Kabul, insignito alla Farnesina con il Premio Chiave d’Europa in una piccola cerimonia pochi giorni prima dell’inizio della Scuola d’Europa e già a Riad per la sua prossima missione mentre prendono il via i lavori.

L’isola del Manifesto federalista torna protagonista, con ragazzi da tutta Europa pronti a seguire le orme di Altiero Spinelli.

QUI il programma della Scuola d’Europa 2021.