L’Unione europea e il Giappone hanno raggiunto oggi un accordo di massima sugli elementi principali di un accordo di partenariato economico. Questo sarà il più importante accordo commerciale bilaterale mai concluso dall’UE e in quanto tale prevederà per la prima volta un impegno specifico relativo all’accordo sul clima di Parigi.
Per l’UE e i suoi Stati membri, l’accordo di partenariato economico eliminerà la maggior parte dei dazi pagati dalle imprese dell’UE, pari a 1 miliardo di EUR l’anno, aprirà il mercato giapponese alle principali esportazioni agricole dell’UE e aumenterà le opportunità in vari settori. Stabilisce standard di altissimo livello in termini di lavoro, sicurezza e tutela dell’ambiente e dei consumatori, salvaguarda pienamente i servizi pubblici e contiene un capitolo specifico sullo sviluppo sostenibile. L’accordo riprende inoltre e rafforza gli standard elevati per la protezione dei dati personali che l’UE e il Giappone hanno recentemente consolidato nelle loro leggi in materia di protezione dei dati.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il primo ministro del Giappone Shinzo Abe hanno comunicato la conclusione dell’accordo di massima durante il vertice UE-Giappone.
Il presidente Juncker ha dichiarato: «Oggi abbiamo convenuto in linea di principio su un futuro accordo di partenariato economico il cui impatto si manifesterà ben al di là dei nostri confini. Mediante questo accordo, l’UE e il Giappone difendono i loro valori comuni e si impegnano a rispettare standard di altissimo livello in settori come il lavoro, la sicurezza, la tutela dell’ambiente o dei consumatori. Adoperandoci per giungere a decisioni di adeguatezza reciproche, ci impegniamo inoltre fermamente a difendere il diritto fondamentale alla protezione dei dati. Insieme, inviamo al mondo un forte messaggio a favore di un commercio aperto ed equo. Per quanto ci riguarda, il protezionismo non offre protezione. Solo lavorando insieme saremo in grado di definire ambiziose norme globali. Sarà questo il messaggio che l’UE e il Giappone porteranno domani al G20.»
La Commissaria per il commercio Cecilia Malmström ha aggiunto: «Questo accordo ha un’enorme importanza economica, ma è anche un modo per avvicinarci. Stiamo dimostrando che l’UE e il Giappone, partner mondiali democratici e aperti, credono nel libero scambio: credono che si debbano costruire ponti, non muri. Questo accordo ha un notevole potenziale per l’Europa, poiché il Giappone, la quarta economia mondiale in ordine di grandezza, ha un notevole interesse per i prodotti europei. Ci attendiamo un forte impulso alle esportazioni in numerosi settori dell’economia dell’UE.»
Phil Hogan, commissario responsabile per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: «Questo accordo è vantaggioso per entrambi i partner, ma rappresenta una vittoria per l’Europa rurale. L’accordo di partenariato economico UE-Giappone è l’accordo più significativo e di più ampia portata mai concluso nel settore agricolo. Oggi stabiliamo un nuovo modello di riferimento nel commercio agricolo. I dazi sulle esportazioni vinicole scompariranno dal primo giorno di entrata in vigore. Per i produttori di vino, questo significa un risparmio di 134 milioni di EUR l’anno. Allo stesso modo, il Tiroler Speck austriaco, la Münchener Bier tedesca, il Jambon d’Ardenne belga, la Polska Wódka nonché oltre 200 altre indicazioni geografiche dell’UE potranno ora beneficiare in Giappone dello stesso livello di protezione di cui godono in Europa.»
L’accordo di partenariato economico consentirà di aumentare le esportazioni dell’UE e di creare nuove opportunità per le imprese europee, grandi e piccole, i loro dipendenti e i consumatori. Il valore delle esportazioni dall’UE potrebbe aumentare di ben 20 miliardi di EUR, e questo significa maggiori opportunità e occupazione in numerosi settori dell’UE, quali agricoltura e prodotti alimentari, cuoio, abbigliamento e calzature, prodotti farmaceutici, dispositivi medici e altro.
Per quanto riguarda le esportazioni agricole dell’UE, l’accordo:
- elimina i dazi su molti formaggi come il Gouda e il Cheddar (attualmente pari a 29,8 %) e le esportazioni di vino (attualmente pari a 15 % in media);
- consentirà all’UE di aumentare in modo consistente le esportazioni di carni bovine verso il Giappone, mentre per quanto riguarda le carni suine, sarà esente da dazi il commercio di carni trasformate e quasi esente da dazi il commercio di carni fresche;
- garantisce la protezione in Giappone di oltre 200 prodotti agricoli europei di elevata qualità, le cosiddette indicazioni geografiche.
Inoltre l’accordo:
- apre i mercati dei servizi, in particolare i servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dei trasporti;
- garantisce alle imprese dell’UE l’accesso ai grandi mercati degli appalti del Giappone in 48 grandi città, ed elimina su scala nazionale gli ostacoli agli appalti in un settore economicamente importante come quello ferroviario;
- protegge i settori economici sensibili dell’UE, ad esempio il settore automobilistico, prevedendo un periodo di transizione prima dell’apertura dei mercati.
L’accordo consentirà inoltre di rafforzare la leadership dell’Europa nel plasmare la globalizzazione e le regole del commercio mondiale in base ai suoi valori fondamentali e di tutelare gli interessi e le sensibilità dell’UE. In tal modo esso contribuisce ad affrontare alcuni dei problemi individuati nel documento di riflessione sulla Gestione della globalizzazione presentato dalla Commissione nell’ambito del processo del Libro bianco.
Prossime tappe
L’accordo di massima odierno copre numerosi aspetti dell’accordo di partenariato economico. In determinati capitoli occorre ancora perfezionare vari dettagli tecnici; alcuni capitoli non sono inoltre compresi nell’accordo di massima. Ad esempio, per quanto riguarda la protezione degli investimenti, l’UE ha proposto il suo sistema giurisdizionale per gli investimenti riformato e inviterà tutti i suoi partner, compreso il Giappone, a collaborare per l’istituzione di una Corte multilaterale per gli investimenti. Tra gli altri settori che richiedono ulteriore lavoro figurano la cooperazione in ambito normativo e i capitoli generali e istituzionali.
Sulla base dell’odierno accordo di massima, i negoziatori di entrambe le parti continueranno a lavorare per risolvere tutte le questioni tecniche in sospeso e per giungere al testo definitivo dell’accordo entro la fine dell’anno. La Commissione procederà in seguito alla verifica giuridica e alla traduzione dell’accordo in tutte le lingue ufficiali dell’UE, e successivamente lo sottoporrà all’approvazione degli Stati membri dell’UE e del Parlamento europeo.
Fonte: Commissione EU