Ciao a tutti,
sono uno dei 31 fortunati studenti che si sono riuniti a Ventotene per scrivere l’omonima Dichiarazione in ricordo del celebre Manifesto che ha dato le basi all’Europa, in crisi, in cui ora viviamo.
In questa lettera vorrei parlarvi non di Europa ma di come, nei 5 giorni della durata del progetto, io sia rinato completamente.
L’esperienza, oltre che per il motivo per cui eravamo lí, é stata forte. Ho incontrato 25 studenti formidabili, in soli 5 giorni abbiamo stabilito un rapporto di amicizia tale da creare una seconda famiglia.
Abbiamo pensato insieme, abbiamo discusso, litigato ma alla fine siamo riusciti a trovare un compromesso tra tutte le incongruenze e le differenze, nonostante la difficoltà delle diverse lingue.
Attraverso il dialogo ci siamo conosciuti e siamo riusciti a capire le personalità e le capacità uniche di ognuno di noi.
Così dovrebbe essere anche nel mondo degli adulti e dei politici, che devono imparare a collaborare e rispettare a vicenda così come abbiamo fatto noi.
L’addio é stato molto amaro e tutt’ora occupa i miei pensieri nostalgici, nonostante sia solo un giorno che non vedo la mia seconda famiglia.
Quando ho visto Ventotene scomparire nella foschia dal traghetto, la mia faccia é diventata un misto di lacrime e salsedine proveniente dal mare, come se le mie stesse lacrime non fossero abbastanza.
Eppure, nonostante questo enorme vuoto che ora sento dentro di me, qualcosa ha creato lo spazio nel mio cuore per essere riempito di nuovo da coloro che tanto ora mi mancano.
Un giorno, prima o poi, Ventotene ci rivedrà tornare, con ii nostri bei momenti e la felicità.
Di Gianluca Nicoletti