di Arianna Pioli
David Sassoli è nato il 30 maggio 1956 a Firenze e ci ha lasciati l’11 gennaio 2022, all’età di 65 anni, e il suo contributo, come giornalista prima e come politico poi, è stato fondamentale. Per l’Italia e per l’Europa.
Il 5 febbraio 2020 l’associazione “La Nuova Europa” era stata ricevuta a Bruxelles in delegazione con il Comune di Ventotene per consegnargli il premio “La Chiave d’Europa”, che viene dato ogni anno alle figure che meglio incarnano lo spirito dell’integrazione europea. Ma dopo la sua morte sono arrivati degli importanti riconoscimenti postumi: il 19 gennaio scorso gli è stata intitolata la Sala dei Trattati Europei nel palazzo della Farnesina, dove sono custoditi gli originali documenti dei Trattati di Roma, mentre il 17 gennaio, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva approvato la proposta del ministro Dario Franceschini e della commissaria straordinaria per il recupero del ex carcere borbonico di Santo Stefano, Silvia Costa, di dedicargli l’intero e ambizioso progetto di riqualificazione. In particolare, sarà intitolata a David Sassoli la “Scuola di Alti Pensieri”, che dovrebbe trovare spazio all’interno dell’ex complesso carcerario, con la finalità culturale di trasmettere alle future generazioni i valori europei. Quei valori dei quali David Sassoli si è fatto strenuo difensore e portavoce fino agli ultimi giorni di vita, ed è questo il suo lascito più importante: un messaggio politico di fratellanza, uguaglianza, difesa dei diritti e trasversalità dei valori europei, dei quali ogni cittadino dovrebbe farsi portatore.