Sono sbarcati da qualche giorno a Ventotene i cinquanta giovani provenienti da diversi licei internazionali di Berlino, Madrid, Torino, Varese e Parigi per festeggiare la Giornata dell’Europa. Un’occasione, quella del 9 maggio, per celebrare la pace e l’unità in Europa.
La data segna l’anniversario della storica dichiarazione firmata dal ministro degli esteri francese, Robert Schuman considerato come la data di costituzione dell’Unione Europea. Un progetto coordinato da La Nuova Europa che ha messo insieme cinquanta liceali, che precedentemente si erano visti online sulle piattaforme digitali con incontri formativi e che, grazie ai tutor, hanno avuto modo di confrontarsi su tematiche legate al mondo della comunicazione dell’Europa, alla buona comunicazione e al funzionamento degli organi politici europei. Un’attività importante e necessaria in preparazione alla sei giorni in Ventotene che li vedrà protagonisti sino al 12 maggio, giornata conclusiva della 7° edizione del Festival dell’Europa.
In occasione della Giornata dell’Europa di oggi 9 maggio, i laboratori si sono concentrati sul tema specifico delle istituzioni e delle dinamiche della disinformazione sviluppando il tema: “Europa o nazione?”. La giornata è proseguita con una tavola rotonda che ha visto la presenza di Stefano Polli, vicedirettore Ansa, insieme a Roberta De Monticelli, filosofa, Anna Foa, storica e Piero Graglia, storico. Tre punti di vista differenti per raccontare l’Europa sotto diversi profili e aspetti. I ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi tra loro ponendo ai relatori una serie di domande per conoscere meglio il passato, il presente e il futuro dell’Europa.
Gli studenti hanno rivolto poi una domanda ai relatori per comprendere il loro ottimismo o pessimismo sul futuro dell’Europa. ‘Non sono né ottimista, né pessimista – ha dichiarato Anna Foa, storica – fortemente credo nell’Europa. Questo mi spinge a pensare ad una Europa che va allargata ed estesa, ma possiamo sempre tornare indietro in caso di guerra’. ‘Non posso dire di essere ottimista o pessimista perché il risultato dipende da ciascuno di noi – queste le parole di Roberta De Monticelli, filosofa – indipendente dal mio impegno. L’Unione Europea di oggi ci ha salvato internamente dalla guerra senza provare a porsi in una posizione di negoziazione o comprensione, piuttosto che parte in causa di una guerra che nessuno ci ha chiesto’. ‘Da storico – dice Piero Graglia – sono molto pessimista, però vedo che tutte le volte che l’Unione si è trovata in difficoltà ha poi trovato il modo per ripartire. Qual è il futuro dell’Europa? Se c’è un luogo al mondo in cui sarà possibile creare una forma per vivere insieme, questa è l’Europa.