La proposta dei ragazzi della Scuola d’Europa 2021 per l’ambito Trasformazione digitale.

Al giorno d’oggi la copertura a banda larga viene gestita a livello nazionale. La nostra proposta è quella di realizzare una rete di copertura a banda larga estesa a livello europeo. Al fine di raggiungere questo obiettivo si dovrebbe installare una serie di antenne nei punti più strategici dei territori dell’UE e raggruppare i cavi in centraline a gestione comunitaria. Proponiamo di offrire le antenne e i cavi attualmente in uso, che verranno sostituiti, ai paesi in via di sviluppo senza copertura, a condizione che essi siano disposti a venirsi a prendere il materiale e portarselo via in modo da risparmiare soldi sullo smaltimento. Nell’eventualità in cui non ci sia la disponibilità da parte di questi specifici paesi, promuoviamo il riciclo di fibre ottiche, cavi in rame, strutture di metallo delle antenne e di vendere i ripetitori ancora utilizzabili per altri scopi a privati. Puntiamo alla gestione di questa rete da parte delle principali reti europee, che pagano le tasse nei territori dell’Unione permettendo a quelle minori di poter aderire unendo i propri fondi alla formazione di questa rete.

L’età minima per i social network è variabile a seconda del paese europeo di provenienza. Proponiamo come età minima per l’utilizzo del social nell’Unione quella di 12 anni, ma sottoposto al controllo dei genitori fino all’età di 14, ovvero quando la persona diverrà imputabile. Proponiamo, al fine di prevenire la creazione di account da parte di ragazzi che presentano un’età inferiore, l’inserimento di un documento identificativo per poter accedere al social. Nell’eventualità di ragazzi dai 12 ai 14 anni il documento inserito dovrà essere quello dei genitori o di chi ne fa le veci che si prenderanno tutte le responsabilità riguardo il comportamento del proprio figlio. Per evitare la creazione di un account che presenti una falsa identità in caso di smarrimento o furto del documento, al momento dell’iscrizione, suggeriamo l’inserimento di una password associata all’identità della persona. Nel caso si usufruisca di un documento identificativo non proprio si procederà ad una sanzione o alla reclusione a seconda della legislazione di ogni singolo paese europeo.

Al momento la situazione nell’UE differisce da paese a paese: in alcuni la censura è del tutto proibita, nonostante a volte venga applicata lo stesso, come ad esempio in Serbia, in altri, invece, viene applicata più frequentemente, come in Italia. Per questo motivo la legge europea dovrebbe specificare cosa è censurabile e cosa non lo è. In Europa è già presente una legge simile che tuttavia include solamente alcuni social come Facebook, Instagram e Youtube e tralascia altri browser come Chrome. Miriamo ad includere il maggior numero possibile di social network che sono attualmente fuori dalla legge. La rimozione verrebbe applicata a tutti i tipi di discriminazione come il razzismo, l’omofobia e contro qualsiasi tipo di contenuto che possa discriminare le minoranze, le etnie e le religioni. Non si interverrà soltanto sul piano della rimozione, ma anche su quello giuridico e penale nell’eventualità di affermazioni che riportino all’incitamento alla violenza.

Qui la proposta sulla piattaforma della Conferenza.