La Nuova Europa non si è mai occupata troppo di legge elettorale, considerandola materia su cui deve esprimersi il Parlamento eletto dagli italiani. La decisione del governo Gentiloni di mettere la fiducia sul nuovo sistema di voto a forte vocazione proporzionale, il Rosatellum bis, suscita comunque tante riflessioni. Tra queste riprendiamo quella di Marco Follini, politico, già vicepremier in un governo Berlusconi, pubblicata sul suo blog per HuffPost. Non è che tutti i tentativi di mettere in un angolo il Movimento Cinquestelle porterà a un loro successo? Un ragionamento che andrebbe tenuto in considerazione dal momento che scelte di questo genere, la rappresentanza democratica su tutte, dovrebbero essere sempre (sempre) condivise.
Non serve conoscere il diritto costituzionale e le tradizionali consuetudini politiche per misurare la portata dello strappo in corso. Si mette la fiducia sulla legge elettorale, che è per definizione (o almeno dovrebbe essere) materia condivisa. Lo si fa senza che, almeno fino a ora, ci sia stata traccia di ostruzionismo parlamentare. Lo si fa in fine di legislatura, quando la cautela dovrebbe essere almeno doppia. Lo si fa una seconda volta, dopo aver tentato la sessa operazione sull’Italicum di renziana memoria e dopo aver subito la sconfessione del referendum del 4 dicembre, ragiona Follini.
Per giunta tutto questo spiegamento di forze avviene per mettere al sicuro una legge che non corregge -anzi accentua- il difetto principale delle attuali regole della rappresentanza: le liste bloccate e l’odioso privilegio che quattro persone si arrogano nella scelta dei prossimi parlamentari. Tutto questo dovrebbe servire a dimostrare che l’arco delle forze, chiamiamole così, di sistema sono in grado di decidere e all’occorrenza di mettere i Cinque Stelle nell’angolo di una protesta rumorosa ma al fondo sterile e inconcludente.
Temo, e credo, conclude Follini sul post, che l’effetto sarà l’inverso. Se governo e maggioranza condurranno in porto l’operazione in corso io dico che avranno offerto all’opposizione grillina l’argomento più forte: quello della paura. Infatti, solo una grandiosa insicurezza può spingere a tanta arroganza e a tanto sprezzo delle buone abitudini di una volta.
Insomma una legge del genere, se alla fine vedrà la luce dopo il voto segreto, potrebbe diventare un bello slogan elettorale per gli stessi grillini. Che gli italiani potrebbero apprezzare e premiare. Contro tutto e tutti.