Damiano Ranca, studente dell’Università degli Studi di Roma Tre, racconta la realtà di TRUE e il valore della divulgazione attiva delle politiche di coesione dell’UE.

 

TRUE-Trusting Europe è un nome evocativo, che racchiude in sé tutto ciò che questo progetto vuole raggiungere. Se lo scopo ispiratore dell’iniziativa è la sensibilizzazione dei cittadini europei sull’importanza delle politiche di coesione dell’Unione Europea, racchiudere in queste poche battute il senso di questo programma sarebbe, a mio avviso, riduttivo. 

Oggi, purtroppo, la distanza dei cittadini non solo dalle urne elettorali nazionali, ma anche e soprattutto da quelle europee, è sempre più evidente. Ad una prima analisi, un dato simile potrebbe erroneamente essere interpretato come il sintomo di una percezione diffusa di distanza dell’Unione europea rispetto alla vita del singolo cittadino. Tuttavia, è bene notare come questa percezione abbia un andamento discontinuo nel tempo, dato che non sempre l’UE è stata percepita “lontana”. Il trend si inverte soprattutto nei momenti di crisi, nei tempi in cui si cercano risposte tangibili da parte delle istituzioni. Il caso emblematico è quello della pandemia da Covid-19, periodo emergenziale che ha visto l’Unione europea protagonista della lotta al virus e del successivo periodo di ricostruzione, avviato grazie all’erogazione di fondi agli Stati membri nel quadro del Next Generation Eu.

Sebbene il NGEU sia un piano post-emergenza di aiuti economici, la Commissione europea, il Parlamento europeo e i leader dell’UE hanno vincolato l’invio delle somme agli Stati Membri al raggiungimento di obiettivi che non riguardano solamente la riparazione dei danni sociali e sanitari che sono avvenuti, ma anche l’avvio di investimenti di lungo periodo nel campo della transizione verde e digitale. Questi due obiettivi di transizione sono orizzontali a tutte le materie di competenza dell’Unione e degli Stati membri, andando a incidere sulla generalità delle politiche statali, anche e soprattutto su quelle di coesione.

Dunque, oltre che sulla necessaria resilienza in materia di sostenibilità ambientale e digitale, il quadro giuridico dei fondi di coesione è basato primariamente sull’art. 3 del Trattato sull’Unione Europea, che fissa gli obiettivi dell’Unione europea ed a sua volta legati ai valori che trovano spazio nel precedente articolo del medesimo trattato. Ed ogni politica ha come base questi due articoli europei: la coesione fra i territori regionali europei e la correzione di eventuali disequilibri di sviluppo vede attuazione con il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr); il Fondo sociale europeo (Fse) si occupa di occupazione giovanile, indigenti, innovazioni sociali; il fondo per la transizione giusta attua il Green Deal europeo; la pesca trova un sostegno concreto nel Fondo europeo affari marittimi, pesca e acquacoltura (Feampa). Se a questi esempi, che sono decisamente una piccola parte della totalità dei fondi di coesione aggiungiamo anche le risorse interne di cofinanziamento, ci troviamo senza dubbio di fronte ad un sostegno notevole che le istituzioni forniscono agli Stati membri. Un sostegno che però rischia di apparire vuoto, privo di contenuti, se non si segue un percorso di consapevolezza di ciò che l’Unione europea vuole raggiungere attraverso questa pianificazione finanziaria.

 

Comunicare il semplice dato economico sulle somme stanziate insomma non è sufficiente. Per incidere sulla concezione che i cittadini europei hanno dell’importanza e dell’impatto delle istituzioni è importante ripartire dai valori perseguiti grazie all’erogazione di questi fondi: la crescita economica delle realtà regionali, la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente sono obiettivi che tendono al rispetto della dignità umana, della libertà, della parità tra uomini e donne nonché del pluralismo.

Il progetto Trusting Europe cerca di collocarsi proprio in questo frangente così delicato, ma al contempo fondamentale, per la costruzione di una fiducia collettiva verso le istituzioni europee, raccontandole non solo come soggetti economici, ma anche come realtà foriere di politiche vive, alla portata del cittadino. In particolare, TRUE interviene cercando di veicolare un rinnovato senso di fiducia verso le istituzioni transnazionali tramite un’informazione trasparente sulla concretezza delle politiche di coesione adottate, raccontandone – attraverso dati e progetti in atto – l’impatto trasversale.

Per fare ciò, i partner TRUE – tra cui figura anche “La Nuova Europa” – hanno puntato sui giovani, chiedendo loro di collaborare in qualità di ambassadors a questa missione. Certamente non si è dimenticata l’importanza della preparazione e della competenza necessaria quando si trattano temi complessi sotto molti punti di vista. Per questo, il progetto ha deciso di formare ragazze e ragazzi provenienti da università di tutta Italia attraverso dieci incontri di studio, distribuiti nell’arco di un anno. Professori universitari ed esperti hanno unito le forze per fornire strumenti utili in tal senso declinandoli anche attraverso spazi di condivisione come le giornate della coesione – svoltesi in vari atenei italiani. 

Uno strumento fra tutti, consultabile online da qualsiasi cittadino, è il sito opencoesione.gov.it, essenziale per toccare con mano la strutturazione dei fondi di coesione nel bilancio dell’Unione europea, il loro stato d’attuazione, il loro completamento e per scoprire insomma come le amministrazioni locali traducono in concreto l’impulso innovatore europeo. 

 

Damiano Ranca

Classe 2001, nato alle porte di Roma, nel piccolo paese di Monte Porzio Catone, ma da sempre legato alla Capitale per studio e per passione. Dopo una formazione liceale classica, sceglie di proseguire gli studi alla terza università di Roma in Scienze politiche e Studi europei. Attualmente laureando in Filosofia politica, proseguirà il percorso accademico in Relazioni internazionali, mantenendo come focus di studi il continente europeo e l’area balcanica. Appassionato di storia, architettura e scrittura, la sua curiosità e il suo carattere lo hanno portato a legarsi alle realtà associative e di volontariato del suo territorio.